Ambiti
Articolo
generics.pub 11/17/2023
Dopo i saluti iniziali di Paolo Barilla, Presidente di Unione Italiana Food e del viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gava, il prof Angelo Riccaboni, co-fondatore di Santa Chiara Next e presidente del Santa Chiara Lab – Università di Siena, ha presentato i risultati dell’analisi svolta su 43 bilanci di sostenibilità redatti nel 2022 dalle imprese associate a Union Food (realtà che conta 522 aziende) e sintetizzati nel Bilancio aggregato.
Come sottolineato dal Paolo Barilla il rapporto evidenza quanto qualità e sostenibilità siano alla base dell’agrifood italiano e mette in luce l’impegno delle imprese agroalimentari in diete sane, tutela ambientale e sociale.
Dal report emerge che nel 2022 quasi nove aziende alimentari su dieci (86%) hanno investito su innovazione di prodotto per garantire diete più sane, quasi la totalità si è impegnata in almeno un progetto di tutela o conservazione degli habitat naturali, mentre il 77% ha ottenuto una certificazione di agricoltura sostenibile. Il Bilancio Aggregato rileva inoltre che oltre il 90% delle imprese ha il 49% di dipendenti donne, il 70% valuta i propri fornitori sulla base dei criteri environmental, social, governance – ESG, oltre il 65% dichiara di aver predisposto un piano di sostenibilità pluriennale con obiettivi di lungo e medio termine, mentre sempre il 65% supporta la comunità locale svolgendo attività a favore delle scuole, del territorio e collabora con organizzazioni di beneficenza per la lotta allo spreco alimentare.
Lo studio è stato condotto su quattro macro ambiti: prodotti e strategie che contribuiscono a diete sane e sostenibili, sostenibilità delle operazioni e dei processi interni, sostenibilità della catena di approvvigionamento e del valore, buona cittadinanza d’impresa.
Come ha spiegato Angelo Riccaboni,
La reportistica richiederà sempre di più di esplicitare cosa facciamo per la sostenibilità: un cambiamento culturale profondo che riguarda l’idea stessa di impresa. L’Italia è una super potenza nel cibo con un peso del 30% sul Pil. Il comparto italiano agrifood deve puntare su un nuovo concetto di qualità che vede insieme sostenibilità e trasparenza: i consumatori vogliono prodotti che siano in linea con questi aspetti.
Il prof. Riccaboni aggiunge:
La normativa europea chiede alle banche di privilegiare i finanziamenti alle imprese sostenibili, marginalizzando quelle che non la abbracciano. Questo farà la differenza anche in termini di metodologia di analisi. Le aziende, se vogliono stare sul mercato, devono apprendere la grammatica della sostenibilità che non è solo necessaria ma anche conveniente. La sostenibilità non è un punto di arrivo, ma un percorso che vede coinvolti tutti gli attori consumatori, produttori, finanziatori, regolatori.